Questioni di famiglia... e di amicizia.
Cosa accadde quel giorno che scoprimmo un luogo delizioso (da ogni punto di vista)
“Accomodatevi”.
Pasquale, barba folta e occhi neri, ci dà il benvenuto e ci lascia scegliere con i suoi modi pacati: “Dove preferite”.
Prendiamo posto in un tavolo più defilato, tra due finestre. Da qui possiamo osservare la sala: tanta luce, sedie impagliate e un avvolgente tepore che non è solo merito della temperatura.
Fuori dalla finestra è freddo, ma il sole illumina le campagne e si riflette sui caseggiati e su uno spicchio di mare che non immaginavamo di riuscire a scorgere da qui.
Pasquale, del mestiere da più di 20 anni, torna in cucina e ci lascia alle attenzioni di sua moglie, che tutti chiamano “Prof”.
Eliana, salernitana dal sorriso contagioso, ha sposato Pasquale ed il Cilento. Tre lauree, una cattedra al liceo scientifico e poi questa avventura, dall'insegna: Locanda Le Cocole - questioni di famiglia.
E proprio la famiglia e la tavola, intesa come luogo di socialità e di ristoro, sono i punti cardine di questa accoglienza.
Provenienti dall'orto retrostante, i prodotti di stagione sono i protagonisti del menù, coltivati da Mastr'Angelo e preparati con sapienza dalla moglie Anellina.
“Che poi il papà di Pasquale si chiama Angelo, ma finanche mia suocera lo ha sempre chiamato così”. Sorride teneramente Eliana; e noi con lei.
Ci fidiamo dei consigli dei padroni di casa e iniziamo dal principio: memorabile antipasto, tripudio di colori e di sapori.
In realtà, tutto ciò che si ordina qui sa di buono, di genuino… e il ragù ha il profumo delle domeniche a casa di nonna; ci sono tanta tradizione e prodotti locali, spesso reinterpretati in una nuova ricetta, che prende il posto della precedente quando i broccoli cedono il passo ai carciofi… ed i carciofi ai fiori di zucca; ci sono cura, attenzione e amore in tutto ciò che si fa.
E lo si percepisce.
“Torneremo”, ci diciamo mentre riprendiamo l'auto al parcheggio.
Sono passati quasi sette anni da quel giorno di dicembre e noi ci siamo tornati spesso.
Con quel gruppo di amici, andare lì è rivivere la convivialità delle riunioni di famiglia di quando eravamo bambini, è scoprire golosamente che dolce ha preparato la signora Anellina, è attendere la fine del servizio per fare due chiacchiere con Eliana e Pasquale, come si faceva a fine pranzo con i cugini davanti al caffè.
Ci siamo tornati così spesso che abbiamo istituito un “giornoLeCocole” a settimana, in cui c'è sempre il nostro tavolo prenotato.
Non c'è bisogno di preavviso: ci trovate lì.