Angelo Loia e la musica d'autore cilentana
Una storia di emigrazione al contrario
Se dovessimo scegliere il nome del protagonista delle Serate Cilentane… sarebbe il suo.
I suoi racconti e la sua chitarra, accompagnati da musicisti e cantanti straordinari, sono stati una carezza per l’anima.
Ma, restituito il silenzio a quell’angolo di giardino, chi è Angelo?
Il Maestro Angelo Loia, stimolato dalla riscoperta della musica popolare nell’Italia degli anni ‘90, a un certo punto, decide di tornare per un po’ dove le sue radici lo chiamano.
Figlio di cilentani a Milano, lascia la città dove è cresciuto e si immerge in un progetto musicale che abbraccia anche il fratello di sua madre, Aniello De Vita, padre della canzone d’autore cilentana, “medico per vivere e cantautore per non morire”, come si definiva lui stesso.
E per non morire, De vita regalerà ai posteri melodie popolaresche e testi inediti, come So nato a lu Cilento e me ne vanto, oggi inno del Cilento.
Angelo raccoglie l'eredità di suo zio, coinvolge altri musicisti, scrive a sua volta.
Passo dopo passo, ne viene fuori qualcosa di straordinario: si diffonde la musica d’autore Cilentana, che viene suonata e raccontata con la consapevolezza che conoscere la propria storia e le proprie tradizioni sia indispensabile per essere se stessi, che saper riconoscere con criticità i punti di forza e lavorare a quelli di debolezza sia alla base dello sviluppo di un territorio.
E So nato a lu Cilento e me ne vanto, va interpretata esattamente in questa chiave.
Doveva essere per poco, ma dal 1999 non è mai più rientrato a Milano.
Oggi, “musica cilentana” e Angelo Loia sono un binomio imprescindibile.
Oggi, se pensiamo alle serate ad Oliveto a Mare, ci sembra di sentire ancora la chitarra di Angelo.
E non vediamo l’ora di vederlo ancora seduto ai grandi scalini del giardino,
mentre suona appassionato.
Per noi e per voi.